sabato 13 settembre 2014

UN SAFARI A TSAVO EST - KENYA

Non il primo, non l'ultimo, ma "un" safari, uno dei miei momenti di libertà in savana

Sono impressioni, sovente sconclusionate ( e me ne scuso ), di un safari

Resoconto di una delle esperienze più esaltanti della mia vita: un safari nel parco nazionale dello Tsavo Est, in Kenya.

Di parchi qui ce ne sono davvero tantissimi, ognuno con particolarità diverse, Li amo davvero tutti! Ma lo Tsavo Est, di piu'! Forse perchè è stato il primo ? si, credo sia così :-) E pensare che, al primo viaggio qui, non pensavo proprio di andare in savana. Non so, immaginavo fosse una cosa troppo pericolosa, troppo particolare: e che dormire in mezzo alla savana ? sarà pericoloso ? ed ora...eccomi qua, pronta, sempre pronta, perchè partirei in ogni momento per godermi il senso di libertà che provo quando sono in questi spazi sconfinati :-)

Ok, bando alle ciance :-)

Non il primo safari ( anche se, proprio il primo è stato “ consumato “ proprio allo Tsavo) ma quello dove già avevo la consapevolezza che non era più un’infatuazione ma stava nascendo un amore più profondo e duraturo con il Kenya !

Dove: Kenya- parco dello Tsavo Est

Info generali : Parco di Tsavo: suddiviso in Est ed Ovest  è grande più o meno come la Toscana. Grazie alla sua biodiversità è considerato una delle riserve naturali più preziose al mondo, ed è un’importantissima fonte di ricerca scientifica: solo un terzo del parco è aperto ai turisti, mentre i due terzi, sono destinati all ricerca scentifica ed alla salvaguardia del territorio.

Ed ora, partiamo assieme ! Twende !!

twende ! verso lo Tsavo Est

Il mio safari ( in lingua kiswahili la parola “ safari “ significa “ lungo viaggio “ ) inzia in un giorno non ben definito, ad un’ora ben definita ( le levatacce mi rendono più scontrosa del solito – se resto addormentata e quindi mi devo letteralmente catapultare giù dal letto, ricordo meglio l’ora ! ) le 6 del mattino.

La strada  da percorrere per arrivare all’interno del parco è lunghetta ( tra le 2 e le 3 ore ) . La passo, guardando la giornata che inizia ( per molti è iniziata da un pezzo ); bambini che camminando per km vanno verso la loro scuola, donne ai bordi delle strade con piccoli banchetti in attesa di vendere le poche verdure coltivate; tra alcuni sonnellini, ( dormo facilmente, quindi non mi svegliano nemmeno i vari scossoni, dovuti alla strada sterrata ) . Passiamo per l’altipiano di Chem Chem dove, durante il periodo delle piogge, si forma un piccolo lago ( qui è chiamato “ Lago di Garda “ ihihih ) e, costeggiando il fiume Galana ( questo fiume ha 3 nomi: Athi a nord dove nasce, poi Galana nel suo percorso all’interno della savana, ed infine, quando arriva verso la costa per sfociare in mare, prende il nome di Sabaki, è lungo 390km 

Dall’entrata nel parco ( in questo caso a Sala Gate ) le regole da seguire sono poche, ma ferree :

Non si scende mai dal mezzo

Non si dovrebbe mai fare fuori-pista ( dico dovrebbe, perché tanti si lamentano del fatto di non averlo fatto…ma se si ama la natura, si capisce che questo è solo per NON DISTURBARE ulteriormente i “ padroni di casa “ che gentilmente ci ospitano e si fanno ammirare: gli animali ! ) qualcuno lo fa, magari un pezzetto, per far felici i turisti, ma ricordate sarebbe vietato ! meglio vedere un animale un poco piu' lontano, ma sapere che non lo si disturba, che avvicinarsi :-) non chiedetelo, lo fanno per farvi contenti, ma loro rischiano grosso !

Non si disturbano gli animali ( quando ci si avvicina, o se ne incontrano, sarebbe buona regola parlare a bassa voce,  e non urlare )

Non si fanno caxxate…( ricordiamoci : il leone è pur sempre Leone, anche se comodamente sdraiato e non ci degna di uno sguardo…l’elefante …ha la precedenza…se è sulla strada, comanda lui ! )

Seguire queste poche regole, significa poterci avvicinare a questo mondo favoloso, rispettando la natura :-)

Qui le regole non le facciamo noi umani, ma, appunto la natura. Se per noi avvicinarci ad un altro umano a due metri non è minacciare il suo territorio, per un elefante, soprattutto se ci sono dei cuccioli, avvicinarsi a 50mt, già può essere inteso come una minaccia seria ! i “ dolci e carini” cercopitechi, che si fanno avvicnare ( ma molte volte sono loro che si avvicinano troppo…) se si innervosiscono posso mordere…e son sempre animali selvatici ( anche se “ abituati “ all’animale uomo ) 

elefante Tsavo Est
Prima dell’ingresso al parco ci fermiamo nell’autogril” della savana dove ci si sgranchiscono le gambe, si può andare a fare pipì, scendere a piedi verso le rive del fiume per fare i primi veri incontri… Ci fermiamo poco sopra uno scalino naturale che impedisce agli animali del fiume di addentrarsi nell’entroterra. E facciamo il primo vero incontro: un grande coccodrillo sta gustando un pezzo di carne, viene chiaramente detto di non avvicinarsi troppo…e visto il “ sorriso “ non ci pensiamo proprio ! 

coccodrillo tsavo est
ricordate la canzoncina ? " ci son due coccodrilli, un orango-tango, due piccoli serpenti, un aquila reale..."
coccodrillo fiume Galana

Risaliamo a bordo, ed  iniziamo il vero safari. 

La tettoia della jeep viene sollevata, così da poter stare in piedi ( sui sedili, rigorosamente a piedi scalzi ) e poter fotografare dall’alto, e così, inizia la “ caccia fotografica “ . 

Il driver e la guida comunicano via radio con tutti gli altri driver dentro il parco, in modo da segnalare le posizioni degli avvistamenti. Sono in piedi, pronta ad immortalare qualsiasi cosa ! Faccio foto a ripetizione, anche alle pietroline sulla strada. ( imparerò nei safari seguenti a tenere nel cuore quanto vedo, ed a gustarmi l’aria che mi scompiglia, ed a farmi “ imbellettare”con il “ trucco” naturale che avrò a fine giornata…in ogni angolo, piega della pelle, la polvere finissima color rosso-tsavo) 



La terra a tsavo Est è rossa! In alcuni punti, così satura che sembra modificata con Photoshop. Ed è così subdola, per quanto sottile ed impalpabile ( anche più del borotalco ) che le magliette bianche mai torneranno veramente bianche, anche lavandole a 90°, e ve la troverete in angoli nascosti ( intendo dei bagagli ehehe ) anche dopo mesi !

Del leone…nemmeno l’ombra ! marrano ! Vediamo però molte delle sue prede : zebre, che alzano la testa e muovono le orecchie al nostro passaggio; un grande branco di bufali, che si sta abbeverando in una pozza vicino la strada, poi, come a comando di non si sa chi…iniziano a correre, attraversando proprio davanti a noi ! Un’impalpabile nuvola rossastra li circonda, rendendoli quasi invisibili, come fantasmi, ai nostri occhi.






In una radura, ecco le prede dei ghepardi, le dolci gazzelle, mangiano, brucano, con sempre un occhio attento, le loro orecchie girano quasi 180° una di qua, l’altra di la, per captare ogni minima variazione; il codino, che sembra un piumino per la cipria, continua a carezzare l’aria. Alcuni cucciolotti, forse ringalluzziti dalla presenza di tanti adulti, abbozzano saltelli e scatti veloci.

Proseguiamo la “ ricerca “, il nostro driver e la guida, parlottano…mmmhhh….la cosa dovrebbe farsi interessante ! Non ci sono state comunicazioni concitate via radio, ma dal loro atteggiamento, e dalla notevole velocità qualcosa di succulento credo ci attenda ! Ok, è il momento o di sedersi, o di arpionarsi a qualcosa, per evitare di trovarsi a gambe all’aria e sedere in su ! Fiiiuuuu, la corsa finisce, guardiamo fuori, ci guardiamo…boh ! Nulla di nuovo sotto il cielo. La domanda della guida “ Lo vedete ? è proprio li davanti ! “ ci coglie impreparati, come davanti ad un’interrogazione in classe, quando non ci si è studiato…ci guardiamo, ma…ancora nulla. Così, il nostro “ insegnante” ( la nostra guida ) ci indica dove guardare. Ok, aguzzo la vista, ma non vedo nulla. Anzi, non è così, un cespuglio lo vedo. Va beh ! tutta questo correre per un cespuglio ?? Ops…è proprio li che devo guardare !!!! Fortuna mia, il divo, ha deciso di alzare la testolina, e muovere pigramente la coda : il ghepardo. Anzi, ben due ghepardi ! E’ un animale che adoro! Forse più del leone. Magho del mimetismo, sta fra le fratte seminascosto a sonnecchiare confuso fra le ombre, in attesa del momento della corsa. Ho quasi voglia di dirgli che non molto distante da li potrebbe trovare cibo…ma, credo proprio che lo sappia meglio di me, e se è fermo e tranquillo i casi sono due : o ha già pranzato, oppure non è il momento giusto per sprecare energie a vuoto ! Eh lo so, in questi momenti, sono veramente combattuta, tengo per la preda o per il predatore ? …tengo per la natura, tengo per la legge della natura, lei non sbaglia mai nessun disegno :-)

beh, ma voi l'avreste visto ? stesso colore del cespuglio...


Il tramonto sta disegnando il suo saluto nel cielo. Il momento del riposo, quasi ubriachi di quanto visto e goduto, si sta avvicinando. Stanchi, ricoperti di polvere, sudaticci, ci avviciniamo, in silenzio, verso la camp dove passeremo la notte, in trepidante attesa di domani. Una nuova giornata in savana ci aspetta !

Dopo aver fatto una calda doccia,  riscoprendomi più bianca di quando sono arrivata al camp ( eh, effetto del maquillage naturale dello Tsavo ! ) , cena,  poche chiacchiere, perché tutti dobbiamo ancora immagazzinare nella nostra mente quanto abbiamo visto, e via a letto ! Eh no, la giornata non è finita. Ogni rumore sembra amplificato, il fruscio di un arbusto: cosa sarà ?? antilope ? facocero ? una scimmietta ? Il barrito di un elefante: dove sarà ? sembra vicino, sembra sia proprio fuori la tenda, ma forse no; qui i suoni, vengono sentiti anche a chilometri di distanza.Il vento li sparpaglia, li confonde, li mescola, li porta lontano.  Mi trovo in un comodo letto, sotto le morbide coperte, al buio. Qui non sono gli occhi ad essere sollecitati, ora loro possono rilassarsi. Qui, la sera, la notte, al sicuro, si sentono i rumori, l’udito cerca di cogliere ogni sfumatura, ogni sussurro. Mi addormento, cullata da mille rumori, con le narici cariche di odori, profumi a volte aspri. 

Questa volta, non ho bisogno della sveglia. Gli uccellini cinguettano da un po’, quale sveglia migliore ? Me ne sto, ancora un poco sotto le coperte, a riordinare l’insieme di sensazioni godute il giorno prima e la notte appena passata.

Oggi siamo tutti più “ cosapevoli “ di quanto forse incontreremo. Ma non per questo meno eccitati.

Non mi importa non aver visto il leone. Non mi importa se le foto non sono scatti da manuale. Mi importa delle immagini impresse nella mia mente . Del branco di elefanti, ricorperti di terra rossa, da cambiare completamente il loro colore naturale ( grigio, come tutti gli elefanti, ma qui a Tsavo, sono gli elefanti “ rossi “ ) . Cucciolotti che appena si reggono sulle grandi zampe, che, forti della protezione del gruppo, baldanzosi si fermano al centro strada, si girano verso il nostro mezzo, aprono le orecchie ed alzano la proboscide. Già hanno nel loro dna gli atteggiamenti che una volta adulti, segnaleranno : ATTENZIONE ! occhio, via di qua, altrimenti sono problemi vostri, io vi ho avvisato !!




Oppure, un piccolo gruppo di giraffe, con andatura ondeggiante, dopo aver mangiato i germogli delle acacie, si chinano, goffamente a bere. Le trovo deliziose, bellissime, ondeggiano, e vedi quegli occhi dolci, con le lunghe ciglia che sembrano finte, incorniciare occhi neri come il carbone. 



Ho ancora il ricordo di una piccola tartaruga terrestre, piano piano, attraversava la strada, eh, quante foto le ho fatto ?? tante, foto non da prima pagina, ma mille scatti, che mi ricordano ogni momento. Mille scatti che quando li riguardo, innescano una serie di ricordi.

Eccola qua :




Godetevi ogni attimo. Dal momento in cui partirete, al momento in cui tornerete. Vero che si vorrebbe sempre vedere il leone. Ma, è tutto quanto si vede, che rende un safari spettacolare. Sempre, con o senza leone. E’ quanto ci circonda che ci regala, ci insegna la vita. Quell’efefante, in quella posizione, in quel momento, con quello sguardo, quel barrito, sarà solo vostro ! Per sempre

Con il tempo, ora faccio molto meno foto durante i safari. Voglio godermi e imprimere nella mia mente ogni attimo, godermi veramente tutto quanto vedo, annuso, sento sulla pelle. Domani sarà diverso, la natura fa nuovi disegni, continuamente, e li voglio scoprire a poco a poco

Ne faccio ancora di foto eh ! belle, brutte, a fuoco, sfocate, non mi importa :-) sono i miei ricordi !








un enorme Baobab ( l'albero sacro ) ci saluta, Kwaheri :-)